Sono ormai anni che gli appassionati di Star Wars hanno assistito ad un utilizzo della licenza da parte di EA non sempre ottimale: dopo un ristagno del brand durato anni, nel genere FPS multiplayer (seguito da non poche polemiche sulla gestione delle microtransazioni), alla fine del 2019 vediamo comparire l'ottimo Star Wars Jedi: Fallen Order, che grazie a Respawn riesce ad essere il titolo single player di cui si sentiva il bisogno. Fortunatamente assistiamo quindi ad un po' di intraprendenza nello sviluppo di titoli legati alla saga di Guerre Stellari, che prosegue con questo nuovo capitolo su licenza: Star Wars: Squadrons
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In questa nuova iterazione videoludica della saga, ci ritroveremo esclusivamente al comando di navi spaziali, andando a sfiorare il campo della simulazione: la visuale è bloccata in prima persona all'interno del cockpit e le navette dispongono di sistemi più complessi di quanto visto ultimamente con i capitoli “Battlefront”.
Dai caccia stellari più veloci fino ai bombardieri più potenti, ogni velivolo ha le sue caratteristiche che possono renderlo più o meno efficace in determinate situazioni, oltre a disporre di equipaggiamenti diversi a seconda del ruolo in battaglia. La meccanica comune a tutte le tipologie di nave è la gestione dell'energia, che può essere deviata dal pilota sui motori, sulle armi o sugli scudi, per ottenere una maggiore velocità, sistemi d'attacco più performanti o scudi più resistenti per i velivoli che ne dispongono.
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